Il 13 maggio del 1943 ha termine la campagna del Nord Africa con la sconfitta delle forze dell’Asse.

Precedentemente, tra il 14 e 24 gennaio del 1943, gli Alleati si erano incontrati a Casablanca per decidere quali passi fare dopo l’attesa vittoria in Nord Africa.
Durante la conferenza vi erano stati forti contrasti tra i generali britannici e statunitensi sulle priorità strategiche nella guerra contro l’Asse: i generali statunitensi intendevano concentrare tutti gli sforzi per lo sbarco nel nord della Francia mentre quelli britannici, anche in funzione dei tradizionali interessi della Gran Bretagna nel Mediterraneo, intendevano mettere piede sul suolo italiano nel periodo in cui, in patria, si preparava l’invasione. I punti importanti e condivisi del documento finale furono: la dichiarazione di Roosevelt riguardo alla resa incondizionata che sarebbe stata imposta ai nemici, le decisioni operative riguardanti la guerra nel Mediterraneo e il programma di bombardamenti strategici sul territorio della Germania.
La parte del documento riguardante la pianificazione della campagna d’Italia prevedeva l’occupazione della Sicilia con tre scopi: rendere sicura per le forze Alleate la via di comunicazione del Mediterraneo, alleggerire la pressione sull’esercito sovietico da parte di quello tedesco sul fronte orientale, intensificare la pressione sull’Italia, che Winston Churchill chiamava il “ventre molle” dell’Europa, per portarla ad uscire dal conflitto.

Nelle conferenze Trident, tenutasi a Washington tra il 12 ed il 25 maggio del 1943, e Quadrant, tenutasi nel Quebec tra il 17 e 24 agosto del 1943, i capi dello Stato Maggiore Combinato Alleato concordarono le più importanti operazioni in Europa per il 1944: l’operazione Overlord, lo sbarco degli Alleati nel nord della Francia, avrebbe avuto la priorità in termini di risorse umane ed equipaggiamento mentre le operazioni nel Mediterraneo avrebbero avuto l’obbiettivo di immobilizzarvi più divisioni tedesche possibili per favorire il successo di Overlord. Avrebbero, inoltre, potuto essere perseguito altri risultati complementari ed augurabili: portare l’Italia fuori dalla guerra esponendo così la frontiera sud della Germania alle forze Alleate che risalivano dallo stivale, il possesso di campi di aviazione sul territorio italiano avrebbe permesso ai bombardieri alleati di attaccare le zone industriali nel sud della Germania e nel sud-est dell’Europa; la resa dell’Italia e la conseguente defezione delle truppe italiane di occupazione nel sud della Francia e nei Balcani avrebbe costretto la Germania ad inviare proprie forze militari in quei territori; l’occupazione della Sardegna e della Corsica avrebbero permesso agli alleati il totale controllo del Mediterraneo occidentale aprendo la strada ad una invasione del sud della Francia.

Il 10 luglio del 1943 gli Alleati, al comando del generale Harold Alexander1, sbarcarono in Sicilia (Operazione Husky) iniziando una lenta e sanguinosa risalita verso le Alpi.
I tedeschi avevano preparato i piani da attuare in caso di defezione dell’alleato italiano (piano Achse) e le due correnti di pensiero di come agire in tal caso vennero presentate a Hitler dal generale Erwin Rommel, la cui strategia era quella di ritirare le truppe tedesche sino alle Alpi e creare una forte linea di difesa ai confini sud della Germania, e il generale Albert Kesselring, la cui strategia era di effettuare una lenta ritirata verso nord costringendo il nemico a conquistare terreno metro per metro infliggendogli gravi perdite.
Alla fine prevalse la linea di Kesselring che ebbe come conseguenza i tanti e sanguinosi combattimenti sul territorio, i dissennati bombardamenti di artiglieria ma soprattutto aerei che causarono come conseguenza un gran numero di vittime tra i militari e, soprattutto, tra i civili.

Il 3 settembre 1943 l’8° Armata britannica sbarcò in Calabria, comandata dal generale Bernard Montgomery, mettendo piede nell’Italia continentale.

L’8 settembre 1943 l’Italia firmò a Cassibile l’armistizio con gli Alleati, ovvero la resa incondizionata, a cui seguirono le Condizioni aggiuntive di Armistizio con l’Italia firmate il 23 settembre a Malta. L’esercito tedesco si precipitò ad occupare l’Italia e a disarmare le forze armate mentre all’alba del 9 settembre Vittorio Emanuele III, re d’Italia, il capo del Governo maresciallo d’Italia Pietro Badoglio oltre ad alcuni esponenti della Casa Reale, del Governo e dei vertici militari abbandonavano precipitosamente Roma alla volta di Brindisi. Le forze armate e gli apparati dello stato rimasero senza ordini e disposizioni per fronteggiare le conseguenze dell’armistizio. Intere divisioni vennero disarmate dai tedeschi, molti soldati vennero internati o uccisi come nell’Eccidio di Cefalonia tra il 23 ed il 28 settembre del 1943.

Il 9 settembre 1943 la 5a Armata statunitense sbarcò a Salerno, comandata dal generale Mark Clark. Il 5 ottobre entrò a Napoli. Dopo un lento avvicinamento alle principali linee difensive tedesche sulla linea Gustav, prolungatosi dal il 12 ottobre al 15 novembre a causa della ferma resistenza nemica, a metà gennaio del 1944 ebbero inizio le sanguinose battaglie di Cassino che si protrassero sino al verso la fine di maggio con pesanti perdite da parte delle truppe Alleate. Per cercare di sbloccare la situazione il VI Corpo d’Armata venne sbarcato ad Anzio il 22 gennaio del 1944 al comando del generale John Lucas con l’obbiettivo di puntare rapidamente verso Roma, tagliando le linee di rifornimento e di ritirata delle forze tedesche attestate sulla linea Gustav.

E’ importante sottolineare che il 13 ottobre 1943 il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania ottenendo dagli Alleati lo stato di Cobelligerante.

Tra il 28 novembre ed il primo dicembre 1943 Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Joseph Stalin si incontrarono a Teheran per definire la strategia di guerra nell’immediato futuro e la riorganizzazione dell'Europa, dopo la fine del conflitto.

La sanguinosa battaglia sulla linea Gustav, all'altezza di Cassino, trattenne gli eserciti alleati dal 12 gennaio al 18 maggio 1944. Sfondata questa linea di difesa iniziò anche l'avanzata dalle spiagge dalle spiagge di Anzio e Nettuno. Contrariamente agli ordini ricevuti il generale Mark Clark entrò a Roma il 4 giugno 1944, due giorni prima dell’inizio dell’operazione Overlord, lo sbarco alleato sulle coste settentrionali della Francia. Da quel momento il fronte italiano passò in secondo piano. Nella scaletta delle priorità alleate nel teatro europeo il fronte italiano passò al terzo posto preceduto dallo sbarco nel sud della Francia, che avvenne il 15 agosto 1944 in Provenza e denominato Anvil Dragon. Roosevelt aveva insistito e sostanzialmente imposto tale operazione a Churchill il quale era contrario a distogliere forze e risorse dal fronte italiano. La 5a Armata statunitense perse così 7 divisioni, un gruppo di bombardieri e 23 squadriglie di caccia mentre si preparava ad attaccare la poderosa linea difensiva tedesca sugli Appennini denominata Linea Gotica. La 5a Armata venne poi rinforzata dalla 92a Divisione di fanteria americana in settembre e dalla 1a Divisione di fanteria brasiliana in ottobre mentre era in procinto di partire dall’America la 10a Divisione da montagna. Sul fronte tedesco Kesselring ricevette otto nuove divisioni tra cui la divisione corazzata Hermann Göring.

Nella seconda metà del 1944 i fantasmi di disfatta, che aleggiavano sulla Germania già dalla battaglia di Stalingrado, avvenuta tra il 19 settembre del 1942 e il 2 febbraio del 1943, si erano ormai trasformati in certezza di sconfitta. L'esercito tedesco era sulla difensiva su tutti fronti: su quello orientale, nella battaglia di Kursk avvenuta tra il 5 luglio e il 23 agosto 1944, l'esercito sovietico aveva inferto un duro colpo alla Wehrmacht e avanzava verso i confini della Germania; sul fronte occidentale, dopo lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, le divisioni alleate avanzavano verso i confini della Germania con un imponente spiegamento di uomini e mezzi, dopo avere liberato Parigi il 25 agosto 1944; sul fronte sud gli alleati erano sbarcati nella Francia meridionale il 15 agosto 1944 e in Italia, il 25 agosto 1944, si apprestavano ad attaccare la Linea Gotica lungo la quale erano schierate venti divisioni tedesche. Erano comandate dal feldmaresciallo Albert Kesselring e in seguito, dal 9 marzo 1945, dal generale Heinrich von Vietinghof.

Nel corso del 1944 Stalin aveva chiesto agli alleati un rinnovato sforzo bellico anglo-americano sui fronti sud e occidentale, per distrarre divisioni tedesche dai campi di battaglia a oriente dove l'esercito sovietico avanzava, ma a costo di pesanti perdite di uomini e mezzi. Roosevelt, strategicamente, considerava secondario il fronte italiano in relazione allo sforzo bellico che si stava sviluppando, dopo lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944, verso la Ruhr, cuore industriale della Germania. Churchill, dal suo punto di vista, considerava vitale la possibilità di giungere nei Balcani, risalendo la penisola italiana e attraversando la porta di Lubiana e Trieste, prima che l'Unione sovietica attraesse nella propria zona di influenza politica quella regione. A loro volta i tedeschi consideravano molto pericolosa la possibilità che gli alleati potessero occupare la pianura Padana, dove erano presenti le grandi industrie italiane, e giungessero al passo del Brennero che li avrebbe portati al confine meridionale del Terzo Reich.

Dal punto di vista tedesco Adolf Hitler aveva ordinato a Kesselring di rallentare il più possibile l'avanzata alleata sulla penisola italiana, in attesa che divenissero operative le nuove armi, i missili V1 e V2 nonché l'ME262 il primo aereo a getto operativo della storia, che gli scienziati del Terzo Reich avevano sviluppato in Germania. Hitler Era convinto che avrebbero capovolto le sorti del conflitto.

Nella seconda metà dell'agosto del 1944 gli eserciti della 5ª Armata americana e dell'8ª Armata britannica arrivarono in prossimità della Linea Gotica la cui costruzione era stata iniziata dall'organizzazione Todt sin dal 1943; era costituita da oltre 300 chilometri di campi minati, reticolati, trincee, ricoveri e bunker che ospitavano uomini, artiglieria e mitragliatrici. Le caratteristiche morfologiche delle montagne e le barriere naturali dell'Appennino settentrionale si prestavano perfettamente a una linea di difesa che percorreva l’Italia da Massa Carrara a Pesaro. I tedeschi chiamarono questa linea di difesa, che in alcuni punti aveva una profondità di 30 chilometri, con il nome di Linea Gotica (Gotenstellung). Kesselring all'avvicinarsi degli eserciti alleati la rinominò, nell'estate del 1944, Linea Verde (Grüne Linie).

L'attacco alla prima linea di resistenza della Linea Gotica, iniziato il 25 agosto 1944 dalla 8a Armata britannica sul fronte adriatico, portò allo sfondamento, in molti punti, sino alla seconda linea di resistenza (Linea Verde 2) tra il settembre e l'ottobre del 1944 su cui gli eserciti alleati si fermarono, per tutto l'inverno a cavallo tra il 1944 e 1945.

Il teatro di battaglia in cui, nel mese di gennaio del 1945, entrò in prima linea la 10ª Divisione da montagna degli Stati Uniti vedeva i Monti della Riva, Monte Belvedere e Monte Castello in mano ai tedeschi. L'offensiva, destinata a conquistare prima i Monti della Riva poi Monte Belvedere, iniziò il 18 febbraio del 1945 e vide i tre reggimenti della 10ª Divisione da montagna avanzare, dopo la conquista del crinale che gli americani chiamarono Riva Ridge, lungo i crinali montuosi dell'Appennino sino ad attestarsi, verso i primi di marzo, sulle alture attigue a Castel d'Aiano.

Il fronte, all'alba dell'Offensiva di Primavera, vedeva, tra gli altri, il 4° Corpo d'armata statunitense, comandato dal generale Wills D. Crittenberger, schierato tra il mare Tirreno e il fiume Reno. La 10ª divisione da montagna era attestata tra Monte Grande d'Aiano, Monte della Spe e Monte della Castellana. Da questa linea del fronte il 14 aprile 1945 partì l'offensiva che, travolte le difese tedesche, portò gli uomini della 10ª Divisione da montagna fino a controllare e bloccare l'accesso al passo del Brennero nelle Alpi sovrastanti il Lago di Garda.

La seconda guerra mondiale, sul fronte italiano, finì ufficiosamente il 28 aprile e ufficialmente il 2 maggio 1945, mentre le truppe alleate si stavano spingendo velocemente verso Trieste, Gorizia e Monfalcone occupate dai partigiani jugoslavi di Tito. Dopo un fermo braccio di ferro tra gli Alleati e Tito, in cui Winston Churchill autorizzò il generale Alexander ad usare tutte le divisioni alleate in Italia per respingere l'occupazione delle città italiane, il 12 giugno i titini si ritirano anche se le sorte della città di Trieste rimase insoluta sino al 1954. 

Bibliografia:
Ernest F. Fisher - Cassino to Alps. 1989.
W.G.F. Jackson - The Battle for Italy. 1967.
Basil Henry Liddell Hart - Storia di una sconfitta.
Field Marshal, the Viscount Alexander of Tunis - The Italian Campaign 12th December 1944 to 2nd May 1945. 1951.