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La 10a Divisione da Montagna è stata la prima e unica divisione di "Alpini" (Mountaineers) costituita dall'esercito degli Stati Uniti d’America.
L’attivazione della prima unità della divisione, l’87° Reggimento, risale al 15 novembre 1941 sull'esempio dei soldati sciatori dell'esercito finlandese che tanti grattacapi causarono all'esercito sovietico, nel suo tentativo di invasione del paese, dalla fine di novembre del 1939 fino alla resa avvenuta alla metà di marzo del 1940.
Dopo l’attacco Giapponese a Pear Harbor e l’entrata in guerra dell’America l’addestramento e il completamento dei reparti della 10a Divisione Leggera subisce una brusca accelerazione. Vennero studiati e testati sul campo equipaggiamenti e indumenti specifici adatti alle truppe da montagna in relazione alle basse temperature in cui si sarebbero trovate ad operare. L’addestramento degli uomini, in maggior parte esperti sciatori o rocciatori, avvenne tra le alte montagne che circondano Camp Hale, in Colorado, ad oltre 2000 metri tra freddo e neve.
Il 6 novembre del 1944, in prossimità della partenza per il fronte europeo, con destinazione Italia, la Divisione assunse il nome di 10a Divisione da Montagna.
L'unità era costituita da 3 Reggimenti di fanteria da montagna (85°, 86° e 87°) composti, ognuno, da tre battaglioni a loro volta composti da compagnie dalla A alla M.
Oltre alla fanteria erano presenti: tre battaglioni di artiglieria da campo leggera someggiabile (604°,  605° e 616°), il 10° Battaglione di Fanteria Anticarro da montagna, composto dal 727° Battaglione Mitragliatrici e la 576° Batteria Anticarro.
Le forze da combattimento erano supportate da un battaglione medico composto da quattro Compagnie mediche e una veterinaria, nonché un gruppo di ricognizione a cavallo 10° Recon, la 110° Compagnia Trasmissioni, e il 126° Battaglione Genieri da montagna.

Logo della 10a Divione da montagna americanaCRONOLOGIA DELLA
10a DIVISIONE DA MONTAGNA
NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
6  Gennaio 1940 – 30 Novembre 1945

Compilata da John Imbrie Vice Presidente per l’acquisizione dati e ricerca
Associazione Nazionale della 10a Divisione da Montagna, Inc.

Giugno 2004. Mappe a cura di Barbara Imbrie
Diagrammi di battaglia modificati da quelli fatti da Armand Casini nel 1945
Traduzione in Italiano del Febbraio 2013 su autorizzazione degli autori.

NOTE: All’interno delle parentesi quadrate vi sono delle note di traduzione.
Le voci in corsivo descrivono gli eventi militari che si sono verificati in Europa prima che la 10a Divisione da Montagna arrivasse in Italia.

Alla fine del 1930 le politiche espansionistiche della Germania, dell’Unione Sovietica, del Giappone avevano costretto gli Stati Uniti a prepararsi, segretamente, ad una guerra globale. Poi, il 30 novembre del 1939 l’URSS invase la Finlandia con un esercito di milioni di uomini supportati da carri armati, aerei e forze navali. L’esercito Finlandese, numericamente molto inferiore, combatté valorosamente. Soldati in uniformi mimetiche bianche e dotati di sci contribuirono alle prime vittorie sugli invasori Sovietici. Queste truppe sugli sci si spostavano rapidamente e silenziosamente attraverso grandi foreste innevate dove le truppe Sovietiche – impreparate per la guerra invernale – non le potevano seguire. Esse tesero agguati ai convogli Sovietici, tagliando le linee di rifornimento Sovietiche, e distruggendo diverse divisioni Sovietiche prima di arrendersi nella metà di marzo del 1940. Da allora milioni di Americani videro truppe sugli sci in azione sul grande schermo. Molti cominciarono a chiedersi se l’esercito americano era preparato a combattere una guerra d’inverno in montagna. Molti suggerirono che gli Stati Uniti dovevano addestrare le proprie truppe sugli sci.

3 GENNAIO 1945 — 14 AGOSTO 1945  logo dell'87° Reggimento della 10a Divisione da montagna

 George F. Earle
Capitano dell’ 87° Fanteria da Montagna
1945 


CAPITOLI

- INTRODUZIONE: L’87° REGGIMENTO dal dicembre 1941 al gennaio 1945
- PREPARAZIONE ALL’ITALIA  4 Gennaio — 16 Febbraio
- L’OFFENSIVA DI M.TE BELVEDERE 16 Febbraio — 28 Febbraio
- L’OFFENSIVA DI MARZO E IL CONSOLIDAMENTO 3 Marzo — 31 Marzo
- L’OFFENSIVA DI PRIMAVERA VERSO LA PIANURA PADANA 1 Aprile — 20 Aprile
Preparazione: 1 Aprile — 13 Aprile
Primo giorno: 14 Aprile
Secondo giorno: 15 Aprile
Terzo giorno: 16 Aprile
Quarto giorno: 17 Aprile
Quinto giorno: 18 Aprile
Sesto giorno: 19 Aprile
Settimo giorno: 20 Aprile

I GENIERI VANNO IN MONTAGNA
Le prime fotografie di genieri in azione, pubblicate durante la Seconda Guerra Mondiale mostravano di solito i Navy Seabees1 mentre stavano costruendo un campo di aviazione in alcuni remoti atolli del Pacifico o durante i lavori per la costruzione dell’autostrada ALCAN2. Tuttavia, quando la guerra iniziò a espandersi nelle zone montuose della Nuova Guinea, Cina, Burma e nel teatro Indiano si dovette iniziare a superare molti nuovi problemi. Solo i rifornimenti per le truppe di fanteria potevano richiedere fino al 30% della forza di combattimento, a seconda della natura del terreno. Evacuare i morti e feriti poteva essere estremamente difficile.

Il Quartier Generale dell’Esercito a Fort Belvoir, Virginia, riconobbe la necessità di adottare misure per affrontare questi problemi. Le analisi delle tecniche che avrebbero potuto migliorare il trasporto e le comunicazioni in un terreno montuoso fornirono diverse opzioni. Tra quelle che sembrarono più promettenti vi era l’uso di “tramway”3 aeree e la costruzione di sentieri di montagna che prevedessero l’uso di ponti sospesi. Non esisteva praticamente alcuna capacità ingegneristica nell’Esercito per sostenere queste alternative, per cui venne avviato un programma di sviluppo e addestramento.
Contemporaneamente, al Dipartimento della Guerra, si stava discutendo sulla necessità di avere truppe di fanteria da montagna appositamente addestrate. Le opinioni spaziavano da “inutile” a “indispensabile”. Un civile chiamato Charles Minot Dole, che era il fondatore del National Ski Patrol, presto si inserì nella discussione. Come promotore tenace di truppe da montagna, riuscì a convincere i militari della necessità che tale progetto prendesse corpo.